02/09/13

LOCKE (di Steven Knight)



And the winner is! Finalmente un film all'altezza di un festival del cinema (anche se, come quasi tutti i film più belli quest'anno, non in concorso)! 
Mostruosa interpretazione di Tom Hardy, che conferma di poter girare, da dio, qualunque roba gli passi tra le mani! E' talmente bravo che non riesci a smettere di stare con lui; vorresti dargli una mano, offrirgli conforto, dispensare consigli per aiutarlo a tirarsi fuori dalla situazione di merda in cui si è andato a cacciare. Tra l'altro, è un attore talmente intelligente, che non scazza un copione praticamente da mai. Vi dico solo che, in alcuni dialoghi, tira fuori addirittura un leggerissimo e sfumatissimo accento dell'est... pazzesco! semplicemente il meglio che c'è oggi sulla piazza!
Un viaggio in macchina lungo tutto il film, scandito da telefonate e monologhi, diventa per Locke, il personaggio interpretato appunto da Tom Hardy, l'occasione di mettere alla prova se stesso e, al contempo, fracassare tutto il suo mondo. 
Lo ripeto da sempre, le azioni hanno conseguenze e Locke è qui per insegnarcelo. L'avventura di una notte diviene come una piccola crepa di una diga che, all'improvviso, deflagra con conseguenze devastanti. Un altro avrebbe potuto fregarsene; avrebbe potuto tirarsi indietro e far finta di nulla. Ma Locke no! Lui è duro come il cemento che posa da oltre dieci anni. Lui si carica addosso le proprie responsabilità e viaggia deciso verso la resa dei conti con se stesso. Costi quello che costi.
La sceneggiatura è una partitura perfetta e la regia è abile nel provare a non essere solo esercizio teatrale. 
Il film è tutto in questo viaggio esistenziale e morale che, attraverso una lenta ed impietosa disgregazione del sé, mette un uomo a confronto coi propri demoni, con le proprie debolezze e con i propri valori. 
Per rinascere devi prima morire! Da applausi a scena aperta.

VOTO 8 1/2

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