Pesissimo e tostissimo! Il film è un pugno nello stomaco che colpisce a ripetizione. Il mondo si conferma il solito gran brutto posto. Ma questo, ormai, lo sappiamo da tempo. "Ruin", tuttavia, stupisce per il personalissimo stile, capace di alternare e sovrapporre diversi registri e per la forza delle immagini.
Poesia e documento, genere e sperimentazione, per un'odissea nel cuore di tenebra della condizione umana.
L'elemento più interessante è forse la scelta di mostrare i due protagonisti, novelli Adamo ed Eva, non come le solite vittime sacrificali da immolare all'altare del dolore, ma come animali rabbiosi pronti a trasformarsi, a loro volta, in brutali e spietati carnefici.
Il viaggio, come sempre esistenziale, prima ancora che geografico, produrrà nuove ed inaspettate consapevolezze. Forse la violenza non è l'unica ricetta per la sopravvivenza... Ma che amarezza!
Peccato per qualche virtuosismo di troppo, che "puzza" di maniera e per una gestione non sempre chiarissima del racconto.
Comunque un gran bel film! Non per tutti.
VOTO: 6/7
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