Il film è ingannevolmente presentato come un horror, con tanto di produzione firmata Eli Roth... Invece, di spaventoso c'è solo il vuoto esistenziale degli americani, talmente fritti nel cervello e nello spirito da lasciarsi invaghire da qualunque buffone millanti di offrire loro una parvenza di senso alle loro povere misere vite. Ti West racconta il massacro di Jonestown, in cui oltre 900 persone (tra queste: donne, vecchi, bambini e persino neonati) si sono tolte la vita per obbedire alle farneticazioni del profeta di turno, nel caso di specie di "the father" (interpretato dall'immenso Gene Jones). L'episodio - ovviamente vero - è avvenuto in Guyana, ma la matrice è chiaramente di impronta statunitense. Quello che colpisce è la scelta del regista di raccontare questo folle fatto di cronaca mischiando svariati generi (p.o.v., found footage, documentario, thriller) svuotando in tal modo il racconto dalle solite, banali, considerazioni antropologiche, morali ed esistenziali (del tutto inutili, dal momento che l'episodio si commenta da solo) e trasformando l'odissea dei protagonisti in una sorta di survival movie sui generis.
La razza umana sta sempre peggio! Nulla di nuovo sotto il sole e nulla di eccezionale, ma il progetto, tutto sommato, funziona e risulta interessante! Se avesse avuto il coraggio di ridurre le premesse e dare libero sfogo alla mattanza, staremmo parlando di uno dei film dell'anno. Comunque, abbondantemente promosso.
VOTO:6+
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