20/02/14

LONE SURVIVOR (di Peter Berg)





Allora: ci sono FILM DI MERDA e film di merda. 

Lone survivor”, sulla carta, non dovrebbe avere nemmeno mezza chance:  
1) è talmente intriso di retorica a stelle e strisce che i titoli di coda si aprono sull’addestramento dei navy seal… come a dire: siamo cazzuti, tosti e spacchiamo il culo a tutti… occhio, perché ora veniamo a prendervi 
2) il regista è Peter Berg, quello di “Battleship”, iunòuotaimìn? quello che faceva derapare le ammiraglie… quello che tirava fuori dal sarcofago dei marines novantenni per farli combattere contro degli alieni enormi, e vincevano i novantenni… quello che aveva a disposizione quella bravissima di Brooklyn Decker e non ci faceva vedere nemmeno mezza tetta… quello che in un colpo solo ci ha regalato la peggiore interpretazione in carriera di Liam Neeson e Alexander Skarsgaard (roba che al confronto pure Rihanna sembrava un’attrice vera)...  
3) il tutto è talmente fascio che quasi ti fa tenerezza e ti vien voglia di prendere Peter Berg, dargli un’abbracciatona virile e poi dirgli, come faresti con il tuo fratellino dodicenne che ha appena finito di vedere “Rambo III”, dai, adesso siediti che ti racconto un paio di cose 
4) non ve la sto a rimenare su come i film action siano gli unici film politici degni di questo nome… se seguite il blog, ormai dovreste conoscere la tiritera a memoria (se no, recuperatevi qualche vecchio post); ma questa roba qui è PROPAGANDA allo stato puro… e non venitemi a raccontare che nel film, in fondo in fondo, ci sono anche degli arabi buoni… sticazzi!!! qui si parla di eroici soldati americani che si mettono volontariamente e consapevolmente contro un’orda di talebani feroci e incazzati (che farebbe sembrare la famiglia di Leather Face gente polleggiata da cui andare a bere una tazza di the), solo perché la loro immacolata coscienza gli ha imposto di risparmiare la vita di gruppetto di pastori che gli ha fatto tana durante una missione omicida in suolo afgano… ovviamente, e questo è il senso più onestamente politico del film, aiutare gli sporchi arabi È MALE, perché questi corrono subito dagli amichetti a fare la spia… e cominciano i cazzi amarissimi…

The only easy day was yesterday


Ora, sappiamo che il film è tratto da una storia vera. Ed io vorrei veramente stare al gioco, ingolfarmi di junk food come se non ci fosse un domani e godermi la visione con almeno i tre quarti delle sinapsi staccate. Può anche essere vero che ogni cosa sia andata ESATTAMENTE come viene mostrata nel film. Ma io non ci credo (maledette sinapsi!!!). Non esiste! Non in questo mondo! Soprattutto, non in Afganistan durante la missione omicida di un commando di navy seal addestrati a sterminare qualunque cosa respiri. Insomma – con tutto il rispetto del mondo – stiamo parlando di gente che non si fa scrupoli a lanciare missili dai droni su obiettivi civili (scuole comrese)… che ha avvelenato mezzo Vietnam a colpi di napalm e agent orange… che ha tirato non una, ma due bombe atomiche… macheccazzo! Ma ci credete voi che questi qui avrebbero sputtanato una missione cruciale e mesi di addestramento per le lerce vite di quattro pastori afgani…? Ma veramente? Se c’è una cosa che non sopporto, è quando si spaccia la retorica di più bassa lega dietro la maschera della STORIA VERA. Perchè se ti trovi davanti la scritta "storia vera" non puoi più farci un cazzo di niente. Te ne devi stare zitto, cuccarti tutto il pippone e non fiatare. Perchè se ti azzardi a sollevare anche il minimo dubbio sulla attendibilità del racconto... beh, sei il solito stronzo dietrologista che non crede nemmeno all'esistenza di Gesù bambino, figurarsi delle encomiabili gesta dei patrioti americati...

L’ho già detto… non ho nessun problema nei confronti di prodotti fascisti, reazionari e intrisi di patriottismo di bassissima lega… sul serio! Roba del calibro di “24” mi piace da pazzi e mi fa rizzare i peli del culo una scena si ed una no… ed è indubitamente fascistissimo, reazionarissimo e talmente intriso di retorica che mi è venuto uno sfogo sulla pelle a forma di stelle e di strisce… “24” è fighissimo perché non te la sta mai a menare sui buoni sentimenti, nè sulle storie vere… Jack Bauer (che, comunque, rimane un agente operativo dell’antiterrorismo, una spia insomma, non un navy seal allevato per uccidere…) avrebbe preso i quattro pastorelli afgani e si sarebbe cibato dei loro scheletrici corpicini… nemmeno le ossa avrebbe lasciato, perché non si sa mai… mission first! Eccheccazzo! siamo o non siamo dei professionisti?… va bè, fine dello sfogo.

Tornando al film - dicevamo - non dovrebbero esserci ragioni valide per guardarlo… il concetto di autocritica è gradito a Peter Berg come il muezzin durante la commemorazione dell’11 settembre… giusto per farvi capire il livello, queste sono le parole con cui si presenta il personaggio più sprecato della pellicola: un biondino enorme, infisicatissimo, che tu avresti voluto veder morire sfracellato dopo aver massacrato male ogni essere umano entrato per caso nel suo raggio di azione e che, invece, non fa un cazzo per tutto il film se non ballare in mutande di fronte ai commilitoni annichiliti e rispondere al telefono durante la missione: “Been around the world twice. Talked to everyone once. Seen two whales fuck, been to three world faires. And I even know a man in Thailand with a wooden cock. I pushed more peeter, more sweeter and more completer than any other peter pusher around. I'm a hard bodied, hairy chested, rootin' tootin' shootin', parachutin' demolition double cap crimpin' frogman. There ain't nothin' I can't do. No sky too high, no sea too rough, no muff too tough. Been a lot of lessons in my life. Never shoot a large caliber man with a small caliber bullet. Drove all kinds of trucks. 2by's, 4by's , 6by's and those big mother fuckers that bend and go 'Shhh Shhh' when you step on the brakes. Anything in life worth doing is worth overdoing. Moderation is for cowards. I'm a lover, I'm a fighter, I'm a UDT Navy SEAL diver. I'll wine, dine, intertwine, and sneak out the back door when the refueling is done. So if you're feeling froggy, then you better jump, because this frogman's been there, done that and is going back for more. Cheers boys”.


Letto tutto…? Ok, tolgo gli hamburgher dal barbecue e torno da voi. Dicevo, il film non dovreste prenderlo in considerazione nemmeno se fosse l’ultimo rimasto sulla terra e voi foste l’unico sopravvissuto… ma io l’ho fatto… l’ho guardato per voi col mio amico Tommy e la mia amica Frà… e sapete… dopo un primo tempo un po’ così, sprecato molto scolasticamente a far conoscere i quattro personaggi principali, in modo tale che il pubblico si affezioni ben benino a loro prima di vederli schiattare malissimo… beh, dopo tutte ste menate comincia il SECONDO TEMPO… e vi giuro che se il concetto di film action non vi è completamente alieno ed indigesto, DOVETE VEDERVELO in apnea, a tutto volume, possibilmente in piedi, incitando e urlando come delle ragazzine impazzite ad un concerto di Justin Bieber… 

Si, perché “Lone survivor” piazza una delle più incredibili, spettacolari, allucinanti, esaltanti, mozzafiato, elettrizzanti sequenze che io abbia mai visto… non voglio essere blasfemo, ma in alcuni punti se la gioca alla pari persino con la scena iniziale di “Salvate il soldato Ryan” (altro film di merda, che pure è girato da dio)… Peter Berg è un cagnaccio malato da un punto di vista intellettuale, politico e narrativo, forse anche da un punto di vista umano, ma è un fottuto GENIO come regista. Giuro che ancora non so come abbia potuto girare la scena della rupe; era dai tempi di “The Raid” che non respiravo una tale mancanza di rispetto per la vita degli stuntman… e questi qui non sono degli indonesiani del cazzo senza assistenza sociale e tessera del sindacato. Qui parliamo di una produzione americana da oltre 50 milioni di dollari. Sono convinto che due o tre ragazzi della troupe si siano fatti veramente malissimo e si siano incasinati l'esistenza a livello articolare e che un altro paio sia morta male e tra dolori lancinanti. 


In conclusione, il mio consiglio è quello di andare assolutamente a vedere “Lone survivor”. Il primo tempo potete guardarlo anche mandando avanti veloce… giusto il tempo di preparare un paio di buoni hot dog e ghiacciare a puntino l’intramontabile confezione da sei di lattine di birra…  Tutto il secondo tempo, invece, dovreste vederlo e rivederlo al rallenty… per non farvi sfuggire nemmeno il più piccolo dettaglio! Giuro, sembra di essere veramente in battaglia e che da dietro il divano possano spuntare fuori quattro mujaheddin armati ed incazzati come bestie.

SPET-TA-CO-LA-RE!!! 

Il finale, ancora una volta, potete saltarlo a piè pari: essendo una storia vera (che quindi qualcuno deve aver raccontato) e intitolandosi “Lone survivor”, secondo voi come può andare a finire…? e ve la sentireste, Voi, di smentire o anche solo di mettere in discussione l’autenticità del racconto di un eroico sopravvissuto che, per salvare la vita di quattro sconosciuti (che come ringraziamento gli hanno aizzato contro l’intera armata delle tenebre), si è ritrovato assieme a tre commilitoni a combattere contro mezzo esercito talebano, riuscendone comunque a falcidiare a centinaia, senza mai sbagliare un colpo, prima di frombolare di testa giù da un dirupo, essere sbrindellati di colpi e riuscendo comunque a correre e saltare come canguri? 

Il cast è composto da tutti quelli che, per una ragione o per un'altra, non ce l'hanno fatta e, probabilmente, non ce la faranno mai: Eric Bana sono dieci anni che ci prova, ma non sarà mai abbastanza cartola da essere un nuovo George Clooney, nè abbastanza bravo da esser un Bale o un Fassbender qualunque; Ben Foster è tutta la carriera che fa il matto e finchè esisteranno ruoli da interpretare un po' overacting uno stipendio non gli mancherà mai; solo non chiedetegli di fare altro; Mark Wahlberg, poverino, mi fa una pena pazzesca: nella prima metà della sua carriera era solo quello coi bicipiti enormi; giuro, era veramente orrendo vedere 'sto pischello alto un metro e un barattolo e con 'ste braccione grosse come coscie di manzo... poi ha deciso che voleva VERAMENTE essere un attore e dopo qualche tentativo più o meno riuscito, finalmente gli capita lo script della vita ed il ruolo della vita: attore protagonista in un film chiaramente costruito e pensato per fare incetta di Oscar (che si produce pure!)... infatti, la pellicola riceve ben sette nomination e ne vince due! peccato solo che le statuette vengano vinte dai due attori non protagonisti e che Wahlberg non venga nemmeno considerato per le nomination... roba che non ti ripigli più... Taylor Kitsch era il protagonista di "Battleship" e con questo credo di aver già detto tutto. Emile Hirsch, infine, era considerato la nuova promessa su cui chiunque sarebbe stato disposto ad investire il fondo pensione... invece, è passato da giovane protagonista di pellicole interessanti ("Alpha dog"; "Into the wild"; "Lords of dogtown") a semplice comparsa di film in cui tutti gli altri attori gli mangiano comodamente in testa ("Milk"; "Killer Joe") ad interprete di ruoli orrendi in film del cazzo ("L'ora nera"; "Le belve"). In tutta sincerità, non credo che "Lone survivor" possa costituire un nuovo trampolino di lancio... se non dalla rupe... appunto!



GIUDIZIO SINTETICO: È un film di merda, ma non un FILM DI MERDA. Puzza di hot dog comprato al discount, birra rancida e patatine fritte nell’olio cattivo, ma è girato da dio e per almeno un’ora ti inchioda alla poltrona e ti fa fare pensieri politicamente molto poco corretti. 

VOTO: come film 2 è anche troppo, ma come action puro 10 tutta la vita.


3 commenti:

  1. Io amo Peter Berg, proprio per il suo essere un tamarro americano - e per aver creato Friday night lights -.
    E questo è l'action dell'anno.
    Senza se e senza ma.

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  2. Io sono l'amico Tommy della recensione.
    Sono appena tornato dall'Afghanistan.
    Sono stato lì nell'ultimo mese, a uccidere talebani.
    Mi sono arruolato dopo aver visto Lone Survivor.
    Non ho ballato davanti ai commilitoni, ma ho saltato tantissimo dalle rupi perchè ho imparato guardando 391 volte le scene centrali del film.
    E sono vivo, cazzo!
    Sono supervivo e incazzato come una lucertola senza sole e stermino lavavetri al semaforo solo perchè temo che se gli dico di no questi possano tornare con un'armata di gente cazzutissima capace di saltare sui tetti delle macchine come mufloni acrobati.
    Sono tostissimo, sono un uomo rana talmente rana che in acqua fumo comodamente delle sigarette!
    Neanche Chuck Norris è così incazzato dopo il mio addestramento.
    ...
    No dai, sul serio.
    Lone Survivor non è un film: è un videogioco con in copertina il manifesto dello Zio Sam.
    La storia è penosa e la gestione della psicologia dei personaggi è qualcosa di impressionante: se vivono o muoiono non te ne frega un cazzo. E in un film di genere, di quel genere, è abbastanza una sconfitta visto che dovresti amare (gli americani) e odiare (gli arabi) e basta.
    Invece te ne sbatti alla grande di come va avanti: ti fai un'altra birra, rutti e speri che continui all'infinito la scena della fuga sulle montagne, senza dubbio la più bella scena action della mia storia cinematografica.
    L'insieme del cast è un po' pacioccone: sono così incarogniti perchè hanno finito steroidi e omogeneizzati, non perchè hanno concordato con il regista.
    E l'insieme è un quadro devastante di emozioni (teoricamente) pilotate. Su un argomento, tra l'altro, anche poco interessante e che non giustifica certamente un film. Ce ne sono di migliori.
    Ma quella scena, quella sequenza di combattimento... ecco quella vale comunque il film intero!
    Non ho idea di come l'abbiano fatta senza fare vittime per davvero: forse bisognerebbe fare un metafilm sui Survivors di Lone Survivor. Ma in ogni caso, l'hanno fatta da Dio.
    E quindi chissenestrafottelaciornia del fascismo anche poco sottile, della morale calpestata, del ridicolo sceneggiato, delle capre maltrattate sul set: se volete un film superpompato, eccolo!
    E quindi: viva Brooklyn Decker! Anzi no... viva Peter Berg!

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