11/04/16

BATMAN VS SUPERMAN (di Zack Snyder)




Pensatela come vi pare, ma io mi schiero decisamente dalla parte di Zack Snyder e del suo film borazzo e crepuscolare. Che pare un ossimoro e invece no!

Con questo non voglio assolutamente dire che “Batman vs Superman” sia un film perfetto o esente da critiche, ma che le sue incongruenze di trama, i suoi buchi di sceneggiatura e le sue presunte deviazioni rispetto a certi canoni prestabiliti sono presenti, più o meno, come in TUTTI gli altri film di genere e del genere degli ultimi 15 anni… quindi, non capisco il perché di tutto questo accanimento e livore verso il lavoro  Zack Snyder, che, se non migliore, non risulta neppure così peggiore rispetto alla concorrenza.

A livello di “tradimenti”, di forzature logiche e di sospensione della credulità, non è che Nolan fosse poi così esente da colpe (sinceramente? chissene!)… quanto a Tim Burton, neanche vale la pena di comninciare... praticamente ha adattato l'universo dei comics al SUO immaginario e al SUO universo. Per non parlare dei prodotti Marvel, che costituiscono un costante allontanamento, aggiustamento e riadattamento dei fumetti originari. Per dire: in “Avangers 2” Cap si mette ad imprecare e Black Widow si dimentica di essere una killer assetata di sangue e langue per la maternità che non conoscerà mai; per sorvolare sul momento “Casa nella prateria” con Hawkeye che si tramuta in hillbilly… Tutto ciò, tralasciando le differenze clamorose rispetto al fumetto, i buchi di trama grandi come il Texas, i personaggi lasciati nel freezer perché – ovviamente – sono troppissimi per farceli stare tutti; c’è addirittura lo sforzo di introdurre argomenti di riflessione e tematiche adulte, come a dire non siamo solo una baracconata coloratissima e pimpatissima, ma possiamo anche giocare a fare i grandi. Prescindendo dai risutati dell'operazione (diciamo alterni), possibile che tutti si incazzino quando DC arranca dietro Marvel e che nessuno si indigni quando succede invece il contrario?


Ho veramente paura anche solo al pensare a quello che potrà venire fuori da “Civil War”, ma posso assicurarvi, già da ora, che col fumetto c’entrerà veramente poco, o nulla. E forse è un bene, perché la miniserie di Millar e McNiven, presa da sola, non ha un senso logico al mondo (sì, l’ho detto… lapidatemi pure). Solo chi conosce a menadito l’intero universo Marvel e si è letto – grazie ad un un’operazione di marketing che fa sembrare Cupertino una onlus di frikkettoni – decine e decine di albi correlati e volumi integranti parti fondamentali della storia, può forse venire a capo di una saga che, limitata ai 7 volumi della miniserie, non offre alcuna comprensione e neppure un grande piacere di lettura. Chiunque affermi di averci capito qualcosa, senza i milleduecento albi di raccordo, mente spudoratamente ed è falso come Giuda. Quindi, se pensate che migliaia di pagine, centinaia di personaggi e dozzine di sottotrame possano stare dentro un film di due ore e mezzo senza cambiare o adattare qualcosa, siete dei poveri illusi… forse in una telenovela decennale… E allora? Se i tagli, le invenzioni e le radicali modifiche che gli autori dovranno necessariamente compiere riusciranno comunque a divertire e funzionare, qual è il problema? Va bene l’ortodossia fumettara, ma non l’integralismo oscurantista. Snyder non ha tradito nulla e nessuno: ha preso qualche scorciatoia, si è concesso qualche discrepanza. Nulla di nuovo e nulla di grave.


Ma poi cos’è tutta questa ortodossia? Quando il leader di una delle fandome più longeve della storia (la Chiesa cattolica), dopo 359 anni di sudata resistenza, migliaia di roghi e svariate guerre sante, se n’è uscito con un ok ràgaz, abbiam scherzato, la terra non è  proprio al centro dell’Universo… si è sollevato un vespaio minore di quello generato dal fatto che Batman potesse uccidere e che Superman potesse provocare danni collaterali. Fatemi capire bene: il cavaliere oscuro può smussarti tutte le articolazioni, frantumarti le ossa e ridurti un ammasso gelatinoso che si nutrirà solo di roba liquida, ma guai se ti ammazza??? Va bene tutto, ma vi rendete conto che c’è più tolleranza per le revisioni della più grande saga fantasy di tutti i tempi che per le avventure dei supereroi…?

E poi diciamocelo: i fumetti e i film di supereroi, anche i migliori, hanno TUTTI decine di buchi di trama, di incongruenze di sceneggiatura, di raccordi forzati e passaggi oscuri che non stanno in piedi nemmeno nei peggiori multiversi… ma chissenefrega! Non sono thriller ad orologeria e non vogliono raccontare trame assurdamente complesse solo per sfidare i troll che cercheranno di smontarne le incongruenze. Un conto è come giudico “Lost”, un altro è come valuto “Thor”.  Il primo si fonda solo sull’accumulo di idee, easter egg, misteri e ammiccamenti che – a seconda di come verranno giustificati e risolti a visone ultimata – determineranno la riuscita o meno dell’operazione.
Ma coi supereroi questo metro non vale. I comics sono prodotti concepiti per raccontare storie che devono innanzitutto divertire, emozionare e, qualche volta, pure aiutarci ad avere un’idea più complessa del mondo.

Fare le pulci alla trama e alla plausibilità delle logiche che sottostanno a “Batman vs Superman”, come fossimo in “Inception”, mi fa veramente scappare da ridere. Ci sono buchi di sceneggiatura e trovate che non stanno in piedi? E allora…? Ce ne sono ancora più in "The Avengers", ma non mi sembra che la cosa sia importata a qualcuno... Se li volete vedere, ci sono in TUTTI i film di supereroi e pure in TUTTI i fumetti. Il peccato, spesso, è nell’occhio di chi guarda…

Lo ammetto, sono cane anche in foto...
E poi, insomma, qual'è il problema di tutti questi buchi di trama e incongruenze di sceneggiatura? Vi hanno forse impedito di capire il concetto che sta alla base del film? Immagino proprio di no. Da una parte, c’è la divinizzazione dell’eroe, la sua ascesa, la sua passione, la sua caduta e la sua riabilitazione. Dall'altra, in contrapposizione, c'è l’ubris degli uomini. La cosa più interessante è che, quest’ultima, ha almeno due incarnazioni differenti per natura e moventi: c'è l'ubris di Luthor, che è tormentato dall’invidia di non essere un dio e dalla sua voglia spasmodica di diventarlo (ossessione che ha caratterizzato un po’ tutto il secolo scorso e che, in quello attuale, sta pericolosamente avvicinandosi all’obiettivo); al punto che arriverà a crearne uno, Doomsday, con le sue stesse cellule… E poi c’è l'ubris di Batman, che invece non vuole diventare dio, ma non vuole neppure che sia dio a fare il bello e cattivo tempo a proprio insindacabile piacimento. Batman vuole prendere dio a cartoni in fazza e vuole farlo sanguinare forte, perché si è rotto i coglioni che qualcuno si permetta di ritenersi il più bravo di tutti e di decidere chi punire e chi salvare. Ma non è quello che fa Batman di mestiere…? Si, ma Batman non mena i cattivi perché non sono belli, giusti e rispettosi della morale che lui ha stabilito. Lui mena i cattivi perché gli hanno ammazzato i genitori; perché le istituzioni sono corrotte; perché la polizia è impotente. E lo fa spaccando ossa, frantumando zigomi, aprendo mascelle e divellendo rotule. Magari il cerimoniale prevede che non possa farti fuori del tutto; ma, a volte, credo che uscire vivi da certi pestaggi dell’uomo pipistrello sia quasi peggio che non uscirne affatto… Soprattutto, Batman ha accetatto che la sua missione lo riduca al rango di giustiziere condannato e perseguito dal sistema; Superman, invece, è un dio adorato e ammirato.

Metafore...
Tutto questo si respira nel film? Si intuisce? Superman-DIO…? Batman-ubris incazzata…? Luthor-ubris invidiosa…? Se dite di no, siete disonesti e potete pure smettere di leggere, perché il film non vi sarebbe piaciuto neppure se lo avesse girato Bergman, in bianco e nero, e avesse fatto giocare il Cavaliere Oscuro e l’Uomo d’acciaio a scacchi per tutto il tempo… Se invece mi dite che il concetto di fondo è banale, allora “Avengers” deve avervi fatto cagare forte e i “Guardiani della Galassia” addirittura a spruzzo… ma cosa cercate in un film di supereroi in tutina, col mantello e coi superpoteri? Certo, nel mare magnum delle infinite produzioni si trova anche qualche graphic novel cazzutissima e qualche film dal respiro più ampio. Ma se volete profondità esistenziale, grande caratterizzazione dei personaggi, sceneggiature ad orologeria e impegno a profusione leggetevi “Delitto e castigo” e non rompete i coglioni a Batman… che se poi glieli fate girare, vi viene pure a cercare…

Non fatemi girare i coglioni...
Il film ha le sue cose da dire, che sono anche più intelligenti e più interessanti della media dei prodotti analoghi; e riesce a dirle benissimo. Nel senso che il messaggio arriva forte e chiaro e senza alcuna ambiguità. Nel farlo, si concede divergenze rispetto all’ortodossia di certi eroi? Si. Prende delle cantonate mostruose a livello di logica narrativa? Pure. Tira fuori soluzioni di sceneggiatura che talvolta rasentano l’imbarazzo? Accendi pure questa. Ma, ribadisco, né più né meno di tutti i suoi competitor presenti, passati e quasi certamente futuri.  

Ho letto di polemiche infinite per i presunti mille inizi e duecento finali del film. Ancora una volta, non concordo. “Batman vs Superman” ha un incipit clamoroso. Dopo i bellissimi titoli di testa, che NON sono un inizio, ma titoli di testa, che peraltro hanno il merito di riuscire a riassumere in quattro scene tutta la genealogia e i moventi dell’uomo pipistrello (che sono noti anche a mia madre, ma che non possono darsi per scontati in un film che punta tutto sul Batman-Vendicatore-Oscuro), il film apre sulle immagini dello spettacolare epilogo di “Man of Steel”: lo scontro colossale e devastante tra Superman e Zodd che ha sconquassato Metropolis, riducendola un mucchio di macerie fumanti. Ancora una volta: è contestabile che l’uomo d’acciaio, per salvare l’intero mondo dalla minaccia aliena piombata nel bel mezzo di una megalopoli, abbia involontariamente provocato delle vittime collaterali nel tentativo di sgominarla? Forse sì, ma solo se il film fosse finito lì. No, invece, se la scelta serviva a creare le premesse di QUESTO seguito. Se Superman avesse preso Zodd e la sua balotta e li avesse attirati – chessò – sulla Luna, per sconfiggerli senza mietere vittime, allora sarebbero saltate tutte le premesse di questo film…
 

Ràgaz, vi capisco. Giuro che capisco che ognuno di noi sia legato a quella particolare caratteristica del proprio personaggio preferito (non uccide, non abusa dei poteri, non dice parolacce, non tortura i gattini e mangia solo lattuga) che non vorrebbe cambiasse mai. Ma stiamo parlando di personaggi che hanno 80 anni di vita fumettistica alle spalle e che, con una scusa o un’altra, un universo parallelo o l’altro, un viaggio acido di kriptonite o l’altro, hanno avuto decine, se non centinaia, di declinazioni e sfumature diverse. Prima di Miller, Batman non era mai stato così cattivo e così violento e assomigliava più a un ispettore gadget col mantello da pipistrello che a Charles Bronson in versione giustiziere o Liam Neeson col telefonino… Eppure era bellissimo, funzionava alla grandissima e chisseneincula se dai “Bim, Swam, Boom” del poppissimo telefilm con Adam West, si è passati ai toni cupissimi del “Cavaliere oscuro”.


Vale per tutti: Daredevill, Hulk, Capitan America e persino Ironman… non c’è un solo personaggio che non abbia avuto almeno una svolta, un’evoluzione, una lieve dissonanza rispetto alle sue origini. Anche voi non siete esattamente gli stessi di quando avevate 15 anni, no? Figuratevi personaggi che di anni ne anno 80 e sono passati sotto la penna, la matita e la tavolozza di centinaia di autori diversi, con personalità diverse e differenti visioni del mondo… che cazzo ci sarà poi di interessante nell’avere un personaggio sempre uguale a se stesso, un giorno qualcuno me lo spiegherà… personalmente, se domani esce un Superman che sbircia sotto la gonna delle ragazzine, bara a braccio di ferro e umilia Bolt alle Olimpiadi, sarò tra quelli lanceranno cinque alti in platea se ci sarà stato il divertimento e se il “tradimento”, quale che sia, avrà avuto senso nell’economia di quello che mi si voleva raccontare. In ogni caso, non me ne fregherà nulla della coerenza con i dogmi della cippa. È logico che se uso Superman per fare "Die Hard", posso esprimere dei dubbi… cazzo, hai già McClane, perché scomodare Superman? Ma se faccio provocare qualche vittima involontaria all’uomo d’acciaio (per giunta, non mentre si diverte a fare il lancio del peso coi grattacieli, ma mentre cerca di salvare il mondo da un gruppo di kriptoniani incazzati e grossi quanto lui che si sono materializzati a Metropolis), allo scopo di riflettere sulla figura cristologica dell’eroe in rapporto e contrapposizione alle molteplici reazioni dell’uomo (ammirazione, gratitudine, beatificazione, paura, invidia, rabbia, gelosia, amore…), allora non credo che la deviazione dal canone sia poi così grave. 

Vi ho già detto di non farmeli girare...?
Se si vuole mettere in discussione dio, deve poterglisi attribuire qualche cazzata; qualche bastardata; qualche piccolo errore. Non vi hanno sempre raccontato che il suo disegno è imperscrutabile? e che il bimbo che muore di tisi solo perché ha avuto la sfiga di nascere nel posto sbagliato al momento sbagliato fa parte di una volontà più grande che noi poveri stronzi non possiamo capire e che dobbiamo supinamente accettare? Avete mai smoccolato perché era toccato a voi e non a qualcun altro? Guardando il film potreste trovarvi d’accordo con le preoccupazioni di Luthor (anche se, forse, è un po’ troppo Joker per risultare inquietantemente ragionevole come avrebbe potuto); potreste tifare incondizionatamente per la bontà disinteressata e gratuita manifestata dal figlio di Kripton… Sicuramente, è interessante analizzare come siano labili i sentimenti umani, pronti a passare dall’adorazione, alla crocifissione, alla beatificazione nello spazio di un battito di ciglia (e questa, ahimè, è la parte documentaristica del film). Io, invece, sto col partito di Batman… non me ne frega un cazzo del disegno più grande, io voglio scoprire se anche dio può sanguinare e ricordargli che non può fare il cazzo che vuole solo perché è più bello, più forte, più perfetto di noi… Perché, in fondo, anche Superman, senza la terra e i suoi abitanti, non sarebbe Superman. E per vedere dio che sanguina dal naso dopo un montante dell’Uomo pipistrello, per quel che mi riguarda, mi sarebbe andato bene qualunque pretesto: anche Superman che sgozzava dei bambini in carrozzella solo perché aveva finito gli hobby. Ma questa sarebbe stata una roba più da Loki e non avrebbe funzionato altrettanto bene. Il punto non è se dio sia cattivo. Non lo è. Il punto è che dio è dio. E questo ci fa incazzare, perché ci rende inferiori a lui. Se mi dite che questa tensione, nel film, non l’avete avvertita per nulla, allora non so più veramente che cavolo dirvi. Tornate a “Casa Hawkeye” e salutatemi Laura Ingalls… e, magari, datele due colpi anche da parte mia…

No, veramente, serve la didascalia...???

Tornando al film, ci sono momenti davvero clamorosi: la disperata corsa in macchina di Bruce Wayne lungo una Metropolis che crolla di pezzo in pezzo, di palazzo in palazzo, di quartiere in quartiere… mentre gli dei, in cielo, se le danno come dei fabbri, con la stessa noncuranza per noi mortali che quell’ubriaco pazzoide di Gareth Evans riserva alle comparse dei suoi meravigliosi film indonesiani, mi ha fatto godere come un riccio. Posto che la sequenza è girata da dio, è anche una sequenza che non serve solo a farvi fare oooooooohhhhhhh quanto è figo Zack Snider!!!! No, è una sequenza che serve a fissare le premesse di tutto il film: gli dei possono spazzarci via con un cricco… si può sperare che la loro magnanimità duri in eterno, si può ringraziarli per proteggerci dal diavolo, ma se non ci fossero per niente gli dei e i diavoli, forse non avremmo bisogno di tutta questa protezione… e magari non rimarremmo schiacciati sotto i palazzi mentre lassù se le danno… QUESTO è l’unico e solo inizio del film… prima ci sono i titoli di testa e poi c’è il film. Dai, non esageriamo.

Poi c’è la spettacolare busseria tra Batman e l’Uomo d’acciaio, che è epica, selvaggia, violentissima e brutale. Si, l’escamotage di mamma, carramba, volemossebbene mi ha fatto venire un po’ il latte alle ginocchia, ma una battuta scazzata non cancella dieci minuti di pacche VERE, che se le scorda qualunque film della Marvel e di Nolan e di Singer messi assieme… Non mi frega troppo se le immagini non sono sempre nitidissime e nemmeno se manchi il sensazionalismo fracassone degli Avengers… quello che Snyder riesce a rendere è l’Odio contrapposto all’Amore; l’ubris contrapposta alla compassione divina; la cattiveria pura contro la bontà suprema. Snyder ha il grande talento di riuscire a esprimere l’idea che sta dietro un’azione, a prescindere dalla credibilità e plausibilità di quell’azione. E non è una cosa facile. La violenza di “300”, per dire, non era assolutamente realistica, ma era efficacissima a raccontare l’epica, l’orgoglio, la fierezza di chi era disposto a morire, piuttosto che inginocchiarsi. Ogni mazzata era un affresco, ogni pugno un bassorilievo, ogni scontro un fregio del Partenone… così in “Batman vs Superman” non è importante la lettura tecnica di quel particolare calcio o di quel manrovescio… conta il suo valore simbolico. Non conta veder andare a segno il pungo… conta sentire il contraccolpo emotivo, simbolico ed emozionale di quel pugno. In chi lo da e in chi lo prende. E QUELLA battaglia, a me, ha tramortito e divertito e veramente appassionato.
Sai benissimo che Superman potrebbe disintegrare Batman in ogni istante, eppure la sua bontà è anche il suo limite e fa sì che il Cavaliere oscuro possa approfittarne, possa farlo sanguinare e possa rischiare addirittura di ucciderlo.



Volete la verità: non mi frega un cazzo del come e del perché fanno pace. Mi interessa del perché fanno la guerra e del come se le danno. E quello funziona alla grandissima. E quello è il senso del film. Che non per niente si chiama “Batman vs Superman” e non “L’armistizio di Metropolis”. Ci sono momenti presi di pacca dalle tavole di Miller (persino con le stesse battute). Se non vi è piaciuto l’uno, non so come possa esservi piaciuto l’altro. E se non vi è piaciuta la graphic novel di Miller, sono veramente tanto, tanto, tanto dispiaciuto per voi.


E poi c’è anche una buona dose di ironia, che, trattandosi di una roba DC filmata da Snyder, non sempre riesce bene, non sempre funziona e spesso toppa… ma che quando va a segno è pure molto divertente: “Sono un amico di tuo figlio” “L’avevo capito. Ti ho riconosciuto dal mantello” è uno scambio geniale dentro quel contesto e dopo QUELLA sequenza. È come il sito di Spinoza che conclude un racconto epico di Omero. Prima c’è dio che si mena col vendicatore più nero della notte. Poi ci sono due bambinoni coi costumini e la mammina che gli porta la merenda dopo che hanno litigato…

Mi ha pure convinto Jeremy Irons, che è riuscito a dare ad Alfred una sfumatura più "complice" e meno "paterna" rispetto al pur splendido e perfetto personaggio interpretato da Michael Caine nella trilogia di Nolan. Mi ha convinto meno, invece, la caratterizzazione, un po' troppo à la Joker, del personaggio di Luthor. Posto che le premesse del film imponevano che il villain fosse la nemesi di Superman e non quella di Batman (in questo, la scelta di Snyder è stata perfetta), non capisco invece perchè renderlo così tanto psicotico e clownesco... non serviva affatto con le premesse del film e con il senso e il ruolo del personaggio (tornando al discorso iniziale, questo è un errore di sceneggiatura gratuito). Anche se capisco che la tentazione di creare un mix delle due più grandiose e meglio riuscite nemesi della storia dei fumetti sia stata irresistibile...


In ogni caso, per favore, non toccatemi Zack Snyder. Zack è un gran borazzo. È uno che si sente così forte, che ha avuto il coraggio di rifare Romero in un momento in cui l’horror non era di moda come oggi. E l’ha fatto pure molto bene. È uno che ha preso “Watchmen” e ne ha saputo fare un gran bel film. Che ha preso “300” e si è reinventato il peplum, l’iconografia frocia e ha reso il ralenty estetizzante delle scene action una delle tecniche più copiate e abusate dai tempi del Bullet-Time di MatrixZack è uno dei pochi registi al mondo che riconosceresti dalla prima inquadratura che non si fanno il viaggio di sentirsi Autori, con tutte le menate che ne conseguono. Non vi piace il suo cinema maraglio, eccessivo, sopra le righe e sempre alla vaffanculo…? Ci può stare. Però non vi consento di usare argomenti contro di lui che poi non valgono anche contrto gli altri. Se mi contestate borazzate, buchi di trama, sceneggiatura a cazzo di cane e personaggi dimenticati per strada, riguardatevi il secondo Avengers (e badate bene che non vi ho citato merdate come Lanterna Verde o I fantastici 4, ma comunque un film più che dignitoso) e poi ne riparliamo.
E, per favore, non toccatemi Ben Affleck che ci ha regalato la più bella interpretazione di Batman/Wayne di sempre, riscattandosi dal peccato originario di essere stato il peggior Matt Murdock/Daredevil possibile immaginabile. Bella Ben, batti il cinque!!!


Altre polemiche: Wonder Woman è sacrificata ai soli minuti finali…? Sono d'accordo che il suo personaggio sia abbastanza inutile e che Gal Gadot non brilli certo per intensità e faccia veramente poco oltre ad essere una topa incredibile... ma ribadisco che il film si chiama "BATMAN VS SUPERMAN" e non “Comix gangbang” (anche se un film del genere non mi dispiacerebbe affatto).
Il film vuole aprire troppi scenari e porre le basi per troppi film futuri…? Ma quanta merda è stata fatta nel nome del Marvel Cinematic Universe…? per un film bello ci siamo sorbiti decine di cazzate e produzioni orrende (Iron Man 2, Agent Carter, almeno metà della prima stagione di Agents of SHIELD, Jessica Jones… e sicuramente il prossimo Luke Cage, con quel poverone di Mike Colter). D’accordissimo che la Casa delle Idee giochi in un altro campionato rispetto alla DC Comics (roba del tipo champions league vs campionato amatori)… eppure non mi sta bene che lo stesso difetto venga perdonato ai primi e non ai secondi.


Batman vs Superman” può non piacere, ha mille difetti e qualche grossa pecca (tipo la computer grafica di Doomsday, che sembra uscita dal mio vecchio 386). Però il film funziona, dice quello che vuole dire e diverte un botto. Il costume di Batman è GROSSO e potente come desideravo di vedere da anni. Superman è un dio senza palle interpretato da un blocco di muscoli espressivo come un sasso. Ma come immagine di dio, in QUESTO contesto, funziona bene come quella di Thor nel contesto Avengers. Là serviva un guerriero norreno biondissimo e fichissimo che incarnasse il sogno erotico e bagnato di ragazzine coi bollori…. Il dio del film di Snyder, invece, è quello cattolico nella sua versione 2.0, quello "modello nuovo testamento". E Henry-ho-la-faccia-sempre-uguale-ma-sono-grosso-come-un-bue-Cavill è perfetto per interpretare questo dio perfetto, asessuato, potentissimo e appassionante come lo spettacolo della neve che si scioglie al sole.

Batman vs Superman” mantiene tutto quello che promette: una storia potente, uno scontro grossissimo e un sacco di boiate di contorno per aprire i prossimi cicli, che prenderanno comunque la paga dalla Marvel. Al riguardo, diciamoci la verità. Prescindendo da budget, capacità di programmazione e impatto del merchandising (che non è poco), il principale problema della DC Comic è che solo Batman è un personaggio che fa vendere i fumetti, i bambolotti, le magliette e i videogame. Marvel ha invece un esercito di supereroi, ognuno con un esercito di superfans, che consentono di operare con maggiore libertà e di potersela giocarse su più fronti, senza particolari rischi commerciali.  DC ha due soli grandi personaggi e un sacco di gente poco interessante attorno. Uno dei due masterpiece, tra l’altro, è divertente come andare ad un addio al celibato con il catechista… Che poi DC stia scazzando più del lecito e Marvel azzeccando quasi tutto, è un altro discorso. Quelle poche volte che DC ci prende, non fate i pignoli e godetevi lo spettacolo!


GIUDIZIO SINTETICO: Io mi sono divertito un casino. Ho registrato errori, battute sbagliate, trovate veramente discutibili, ma anche tanto, tanto, tanto sano divertimento e un'analisi del supereroe che, se non particolarmente originale, è stata resa in modo assolutamente eccellente. E poi c’è il Batman/Wayne più bello di sempre.

VOTO: 7+








1 commento:

  1. Nonostante la realizzazione imponente, io l'ho trovato eccessivamente lungo, privo di ironia ed assolutamente uguale a tanti altri film del genere.
    A prescindere dalle questioni di fedeltà agli albi, per me un bel mattonazzo e poco altro.

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