11/12/12

SPRING BREAKERS (di Harmony Korine)


Avevo giurato a me stesso di non parlare assolutamente di questo film (perché si merita solo un assordante silenzio), ma se è vero che “chi tace acconsente”, allora non posso più sottrarmi alla querelle. Mi iscrivo pertanto al teatrino dei commenti, delle opinioni e dei giudizi, ben conscio – mio malgrado – di fare comunque gioco al marketing del film.
Tutti i miei buoni propositi si frantumano di fronte all’ennesima entusiastica celebrazione che leggo su un giornale, in una rivista, in rete.
Basta! Mi oppongo! Qualcuno deve pur mantenere la lucidità ed ammettere – mi assumo tutta la responsabilità del caso – che “Spring breakers” è una cagata pazzesca!!!

Provo a motivare.
Spring breakers” non è affatto il film estremo o sperimentale che scimmiotta di essere: ed infatti non brilla per originalità di linguaggio, messaggio o montaggio (e fa pure rima).
Non racconta nulla di nuovo e/o sconvolgente (la formula “sesso, droga e rock’n’roll” viene semplicemente annacquata in “rapina, petting e un po’ di sballo”) e non lo racconta nemmeno in modo interessante e/o originale.
Non crediate assolutamente a chi vi dice che “Spring breakers” è un film coraggioso e innovativo: una strizzatina d’occhio a youtube e qualche colore fluo sparato a manetta sono veramente poca roba per gridare al miracolo… i ralenty che si alternano ad improvvise accelerazioni di ritmo ricordano solo un brutto video hair metal anni ’80 o, a tutto concedere, la tesina di fine anno di uno studente del D.A.M.S. poco dotato (non sono assolutamente un fan di Oliver Stone, ma ve lo ricordate “Natural Born Killers”? sono passati vent’anni e il film di Korine, al confronto, è roba da domenica pomeriggio su Italia 1).
Il film non è altro che un paraculo videoclip sulle vacanze collegiali americane, con vagonate di minorenni in bikini, qualche chiappa al vento e un po’ di sballo chimico. Bella forza! In pratica è “Porky’s” che incontra M.T.V.. Con la differenza che “Porky’s” era molto più divertente (ed era anche molto più spinto).

Spring breakers” costituisce dunque una enorme offesa all’intelligenza umana.
È un filmetto innocuo e furbissimo (il film è furbissimo! non l’intelligenza-offesa che deve sorbirselo!), costruito a tavolino con una sapienza commerciale che quelli di Cupertino, al confronto, sembrano dei dilettanti allo sbaraglio. È talmente artificiale, ipocrita ed infido che ci si sente quasi in colpa a parlarne male (passerò forse da bacchettone moralista?).



La verità è che il film è castigatissimo e reazionario. Ribadisco: la visione di mezza chiappa e una tetta sfocata, all’interno di un film che viene fatto passare come il manifesto del degrado morale e culturale dei teenagers americani, mi sembra assai misera cosa.
Sono almeno cinquant’anni che il cinema elargisce violenza, nudità e pornografia. Larry Clark ci ha raccontato ragazzini delle medie intenti a trasmettersi malattie veneree con la stessa annoiata tranquillità con la quale noi ci scambiavamo le figurine Panini. Lo stesso Korine popolava i suoi film di giovani annoiati e strafatti che torturavano gatti per passare le giornate. Sull’abuso di droga e alcool sono state costruite intere cinematografie. Non parliamo del sesso che è oramai stato rappresentato in tutte le salse e combinazioni possibili e immaginabili: uomini-donne-bambini-nani-handicappati-neonati-morti-cani-cavalli e persino angurie ed anguille sono stati impiegati e combinati tra loro da quando la luce ha incominciato ad impressionare la pellicola a 24 fotogrammi al secondo. Insomma: siamo i figli di youporn; abbiamo visionato “A serbian film”; ci siamo sparati vent’anni di burlesque in Parlamento: esiste ancora un’immagine capace di generare turbamento nelle nostre anime corrotte? Può ancora la visione di un film, non dico sconvolgerci, ma anche solo vagamente riuscire a farci provare imbarazzo? La domanda non è affatto retorica e meriterebbe ben più approfondita analisi. Ma non è questa la sede.

Non riesco a tollerare che “Spring breakers” passi da crudo ritratto generazionale quando è fin troppo evidente la sua natura di mero poster dei più biechi moventi commerciali.
Voglio dire: Selena Gomez…! Vanessa Hudgens…! Ashley Benson…!



Chi sono le suddette tre grazie? Se per voi acne e foruncoli sono finalmente un ricordo che comincia a sbiadire nella memoria, allora la domanda è più che lecita. Per milioni di adolescenti, tuttavia, stiamo parlando del fenomeno mediatico più straordinario di ogni tempo, nonché delle tre principali interpreti di questo patinatissimo spot autopromozionale.

Stiamo parlando di tre mostri sintetizzati in laboratorio da stregoni del marketing al solo scopo di anestetizzare ed inebetire le vuote zucche di milioni di adolescenti.

Stiamo parlando di tre multinazionali in bikini e perizoma che muovono un giro di soldi paragonabile al prodotto interno lordo di diversi stati. In tre riescono a catalizzare qualcosa come un centinaio di milioni di followers su Facebook e Twitter: roba che Obama, Madonna e Lady Gaga, al confronto, sembrano dilettanti allo sbaraglio.
Se in America votasse la popolazione sotto i 25 anni la Gomes sarebbe eletta con scarti che farebbero rosicare d’invidia persino un dittatore sudamericano.

La sfiga è che l’anagrafe scorre impietosa per tutti e queste tre ragazzotte (insignificanti e bruttaccine) cominciano ad essere un po’ troppo “mature” per continuare ad imperversare su “High School Musical” “Hannah Montana” e Disney Channel; gettarle alle ortiche sarebbe un peccato, ma farle continuare non potrebbe garantire longevità dei profitti… che fare? Eureka! basta trasformare le nostre teen-idols in cazzute bad girl e la giostra può continuare.



Ed ecco “Spring breakers”: un’ora e venti di noia tra sculettamenti e moine; un bel po’ di trash-talking; bikini al posto delle divise scolastiche; qualche centimetro di carne in vetrina (ma siamo ben lontani anche dal più castigato film di Lando Buzzanca).
Per dare un po’ di credibilità al prodotto (e qui interviene il genio malefico) si commissiona il tutto ad uno dei più cazzuti registi indipendenti del cinema statunitense degli ultimi anni (uno che ha sceneggiato “Kids”, esordito con “Gummo” e girato “Julien Donkey-boy” tanto per intenderci).
Aggiungete un bel po’ di viral marketing e le nostre ragazzotte si sono assicurate almeno altri quattro o cinque anni di immortalità.

No! Korine non può aver accettato una tale marchetta… eppure non solo l’ha accettata, ma ci si è proprio sputtanato a dovere.
Korine, poveretto, si è completamente fritto il cervello riuscendo a disintegrare in un colpo vent’anni di onorata carriera.
Un film così non è giustificabile. Né perdonabile. È una macchia indelebile. È una tremenda occasione perduta. Ho sinceramente sperato che l’Autore battesse il Sistema; che Davide potesse trionfare ancora una volta su Golia. Ma un tiro fortunato di fionda è cosa rara e non bisogna mai scherzare col fuoco.
Korine ha perso l’occasione della vita. Poteva disintegrare il mito; smascherare l’intera industria delle celebrità; colmare il vuoto su cui si fonda l’intero star system americano. Troppo?
Poteva quantomeno sfruttare l’impietosa operazione commerciale per ritorcerla contro i mandanti: volete tre bad girl? Bene, allora che sia sesso sfrenato, penetrazioni frontali, zoofilia, gang bang, donkey punch e fist fucking… che la Gomes non abbia più il coraggio di uscire di casa!!! Pensa che fregatura se il film non fosse passato al visto censura…

Non c’è nemmeno l’alibi dell’autoironia.

James Franco (ah, avevo dimenticato di dirvi che c’è pure James Franco a garantire, a scatola chiusa, qualche altro milione di fans al botteghino) è semplicemente imbarazzante. Sembra la parodia del fratello scemo di Eminem. Le tre grazie, a cui si aggiunge la figlia dello stesso Korine (l’unica che è contrattualmente libera di mostrare un po’ di carne in più), sono espressive come quattro ciocchi di legno ed erotiche come i tre porcellini.



Questa la trama: quattro studentesse squattrinate non possono permettersi di andare in California per le vacanze primaverili. Una rapina risolve il problema. Col gruzzolo raccolto partono e si divertono tantissimo (ma chiamano a casa la nonna per dire che sono felicissime e bravissime). Ad un certo punto si fanno arrestare. Il pappone-pusher-rapper James Franco paga loro la cauzione e le porta nel lettone, ma solo per mostrare la collezione di mitragliette e shuriken! Poi una si pente e torna a casa. Poi torna a casa un’altra. Allora Franco litiga col pappone-puscher-rapper rivale. La resa dei conti finale è una delle scene più brutte ed imbarazzanti della storia del cinema. Al rallenty! È talmente imbarazzante che meriterebbe lo spoiler su come va a finire…



GIUDIZIO SINTETICO:Spring breakers” è lo “Scary movie” di “Project X”.

VOTO: 1 - - -

2 commenti:

  1. Come voglio bene a quest'uomo!
    Abbiamo visto il film insieme a veneZia e alla fine della proiezione ho avuto giusto il tempo di pulirmi il vomito dal mento prima di provare a scagliarmi contro la marea di nerd segaioli che non riuscivano neanche ad applaudire visto che una delle due mani era impegnata in direzione basso ventre. Peccato che non ci sono riuscito. Dovevate vederli: bava alla bocca, sguardo perso nei 16 virgola 5 centrimetri di altezza media delle 4 protagoniste, abbacinati dai denti d'oro di un franco che sinceramente dovrebbe vergognarsi. Urla e fischi di gioia nemmeno fossimo alla Festa dell'accoppiamento delle farfalle.
    Come se il film fosse oggettivamente erotico..
    E mi devo eccitare a vedere 'sta roba?
    L'erotismo universale si riduce a questo?
    A 4 nane marce che restano in bikini tutto il tempo (minchia che trasgressione) e una quantità di tette che neanche in Settimo Cielo c'era una penuria così..
    Ma questa gente ci va in internet? Ha mai visto un film? Ha una vaga idea di come gira il mondo?
    Risposta generale: ECCOME!!!!
    Risposta sensata: i produttori ce l'hanno eccome, mentre i sopracitati nerd si fanno imboccare di tutto e di più solo perchè presi all'amo di due caviglie e 4 parolacce. E tutti contenti a pulirsi le mani coi fazzolttini...

    E i critici? Beh quelli nemmeno andrebbero citati per la serie di vaccate cosmiche scritte su questo esercizio triste e sterile.
    Ma per favore!

    24-al-secondo ci va anche leggero: 1--- è anche troppo per il più brutto film di tutti i tempi.

    Korine, dopo questo, andrebbe radiato dal pianeta e soprattutto andrebbe pubblicamente punito prima di partire per Marte: tutte le puntate di Terranova ti faccio vedere!

    Se incontro qualcuno per strada che mi dice che gli è piaciuto lo picchio. Giuro.

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  2. a me è piaciuto, per il resto a chacun son cinema

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